Come scegliere il Business Coach giusto

👉 Come scegliere il Business Coach giusto

Le 9 domande da farti prima di iniziare un percorso di coaching (e non buttare soldi e tempo)

❓ 1. Meglio uno psicologo o un coach “certificato” qualsiasi?

Scegliere il business coach con la formazione psicologica vera fa tutta la differenza.
Uno psicologo ha le competenze:

  • per leggere i meccanismi mentali e relazionali in gioco nelle aziende e per leggerli in profondità,
  • per gestire resistenze al cambiamento,
  • per lavorare sulla motivazione e sugli schemi comportamentali inconsci che funzionano nelle aziende.

Un coach “certificato” senza questa base rischia di:

  • proporre ricette generiche,
  • evitare i temi delicati,
  • non vedere i reali blocchi dietro alle difficoltà operative.

👉 Coaching senza psicologia è spesso solo motivazione da palco.

❓ 2. È importante che abbia esperienza concreta di business?

Assolutamente sì. Scegliere il business coach giusto significa valutare il coach con esperienza diretta nel mondo business, e cioè che:

  • capisce il contesto imprenditoriale reale (PMI, cash flow, gestione del rischio, mercato),
  • non ti propone soluzioni da multinazionale, ma strategie sostenibili,
  • ti supporta anche sulle decisioni strategiche, non solo sul mindset.

Se ti affidi a chi viene solo dal mondo HR, dal counselling o dalla formazione:

  • rischi un coaching disconnesso dalla realtà operativa,
  • finisci per lavorare su obiettivi “da libro”, non sui veri colli di bottiglia aziendali.

Verifica che stai per scegliere il business coach che abbia esperienza imprenditoriale, sia uno psicologo e abbia gestito team di lavoro.

❓ 3. Perché è utile che abbia gestito persone in prima linea?

Chi ha esperienza in people management:

  • sa cosa significa motivare, valutare, delegare, correggere, licenziare,
  • capisce le dinamiche reali tra titolare e team,
  • ti aiuta con strumenti concreti: feedback, onboarding, piani di sviluppo, check-in.

👉 Chi non ha mai gestito persone ti darà consigli scollegati, teorici o, peggio, idealisti.
Nel coaching servono modelli applicabili, non sogni irrealistici.

❓ 4. Che vantaggi ho se il coach ha un metodo?

Devi scegliere il business coach che ha un metodo solido e collaudato (come il Metodo PTM, per esempio), perchè ti garantisce:

  • chiarezza nel percorso: sai dove stai andando, perché e con quali step,
  • strumenti replicabili (mappe, modelli, schede, domande guida),
  • un processo scalabile, anche se in futuro vorrai estenderlo al team.

Chi non ha metodo spesso:

  • lavora “a sensazione”,
  • porta avanti colloqui senza struttura,
  • rischia di farti girare in tondo.

❓ 5. Devo scegliere il business coach che lavora solo con le PMI?

Sì, se sei una PMI. Il coach specializzato in PMI:

  • parla la tua lingua,
  • conosce i vincoli reali (tempo, risorse, persone),
  • non ti propone modelli pensati per aziende da 500 dipendenti.

👉 Se ti rivolgi a chi lavora solo con corporate, finisci con strategie fuori scala.

Rivolgiti ad un semplice psicologo e avrai risultati “sotto scala”.

❓ 6. Come capisco se “quel coach” fa al caso mio?

Durante la prima call:

  • ascolta più di quanto parli?
  • ti fa domande che ti sbloccano nuove prospettive?
  • ha un tono pratico, o sembra un motivatore da palco?

Fidati del tuo istinto, ma anche dei suoi contenuti online, dei clienti che segue, e dell’umanità che riesce a ispirarti. Di lui ti devi fidare e devi sentire che stai trovando la giusta fiducia.

❓ 7. Ci sono segnali d’allarme da evitare per scegliere il business coach?

Sì. Diffida se:

  • ti promette risultati garantiti (“ti porto a 1M in 6 mesi!”),
  • parla solo di emozioni o solo di numeri, mai di entrambi,
  • ti spinge a decidere con urgenza emotiva (“è ora o mai più”).

Il coaching serio ti aiuta a decidere con lucidità, non ti chiude in un funnel di vendita.

❓ 8. Va bene se lavora anche con altri imprenditori?

Assolutamente sì. Scegliere un business coach che lavora con più imprenditori ti avvantaggia perchè:

  • ha benchmark reali di ciò che funziona in aziende come la tua,
  • non si limita al tuo caso, ma porta spunti trasversali,
  • ha una visione ampia su modelli organizzativi e strategie di crescita.

❓ 9. Che tipo di risultati devo aspettarmi nei primi mesi?

Se hai scelto bene, nei primi 2-3 mesi:

  • chiarisci priorità e direzione,
  • inizi a delegare meglio e con metodo,
  • migliori la comunicazione interna,
  • vedi già azioni concrete con effetto immediato.

👉 Se dopo 3 mesi ti senti solo “più motivato”, ma non hai risultati operativi, forse non è il coach giusto.

 

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