Tre trappole nemiche dell'alta prestazione sul lavoro

Tre trappole nemiche dell’alta prestazione sul lavoro

L’alta prestazione sul lavoro di un team leader è sempre impedita da trappole mentali interne più che da problemi fuori di te

Quando parlo di alta prestazione sul lavoro penso alla sensazione di aver dato tuto te stesso, il meglio di te e di essere riuscito ad ottenere un risultato che fa la differenza per te e per gli altri. Ma come moltiplicare le occasioni in cui questo accade sul lavoro? Te ne parlo in questo articolo che prende spunto dal libro di Brendon Burchard “Le abitudini per l’alta prestazione”.

Hai presente quell’obiettivo aziendale che vuoi realizzare da un bel po’ di tempo e ogni volta c’è qualcosa che te lo impedisce? Può essere che sei caduto in una di queste tre trappole:

  • Sento di superiorità
  • Insoddisfazione
  • Trascurare aree della vita

Vediamo meglio di che si tratta.

TRAPPOLA 1 – Il senso di superiorità è nemico dell’alta prestazione

Ecco alcuni modi per capire se il senso di superiorità si è insinuato nella tua mente e sta azzoppando la tua alta prestazione sul lavoro.

  • Ti credi migliore di un’altra persona o di un altro gruppo
  • Sei così bravo nel tuo lavoro che non senti il bisogno di feedback (“se tu potessi migliorare la mia idea cosa faresti?”)
  • Senti di avere automaticamente il diritto all’ammirazione e all’obbedienza da parte degli altri
  • Ti senti incompreso quindi non ritieni in alcun modo responsabile delle liti e dei fallimenti (“sto distorcendo in qualche modo la realtà, per sentirmi così tanto un eroe incompreso?”)

TRAPPOLA 2 – L’insoddisfazione

Esiste una forma di ansia sempre più diffusa di cui sono vittima tante persone che ambiscono all’alta prestazione. Essa è il lato oscuro della tua forza: il perfezionismo ti spinge ad avere verso te stesso e verso gli altri standard molto elevati. Da questo punto di vista, tu sei un essere umano al 100% perché possiedi il “Bias della negatività”, ovvero il comportamento della nostra specie che ci spinge a cercare di migliorare per la sopravvivenza.

Il perfezionismo dunque ti permette di avere successo, di fare le cose “per bene”, anzi di stupire positivamente gli altri. Tuttavia, quando non riesci a raggiungere questo livello, ti colpevolizzi continuamente per ogni imperfezione, anche quella che non dipende da te.

La preoccupazione ossessiva per errori è associata ad ansia, bassa autostima, inclinazione al fallimento ed a reazioni negative di fronte ad errori normali.

Quel che ti manca è la gioia: il sentirti soddisfatto di quello che hai, ovvero di godere di quel che c’è nel presente, anche se non è perfetto come credevi.

Fischiettare o borbottare mentre si lavora è una scelta.

Indovina quale è meglio per l’alta prestazione sul lavoro?

Dunque ecco due esercizi per essere più soddisfatto e moltiplicare le occasioni di alta prestazione sul lavoro

  1. Esercizio o trucco: riunite il vostro team 1 volta alla settimana con il solo scopo di confrontarvi su quanto sta funzionando, ciò che suscita entusiasmo e la differenza che i vostri sforzi stanno facendo nella vita di altre persone.
  2. Iniziate la riunione chiedendo alle persone di condividere un evento positivo che è capitato loro e che possa comunicare al team senso di gioia orgoglio e realizzazione.

TRAPPOLA 3 – Trascurare aree della propria vita uccide l’alta prestazione sul lavoro

L’eccessiva ambizione (ossia il volere troppo, in troppo ambiti, in poco tempo) è nemica dell’alta prestazione sul lavoro: è la foga che ti rende poco lucido. Molti campioni dello sport sono maturati e hanno cominciato a vincere più campionati imparando ad arrivare secondi o terzi in una gara: rallenta dunque, sii strategico, di no più spesso.

Ed ecco alcuni spunti per arrivare all’alta prestazione sul lavoro occupandoti di più delle aree personali della tua vita. Prova a completare queste frasi per smettere di trascurare aree importanti della tua vita ed aumentare l’altra prestazione:

  1. Una cosa che ho imparato a fare negli ultimi anni e di cui non mi attribuisco il merito è …
  2. Una pratica che inizierò a occuparmi tutte le settimane per sentirmi più sicuro di me è …
  3. Tre cose che dovrei assolutamente smetter di fare nella mia vita per poter vivere in modo coerente con l’immagine ideale di me stesso, sono …

L’alta prestazione sul lavoro azzoppata dallo sguardo verso il punto sbagliato

Cosa intendo dire con questo titolo? Te lo dico subito: il mondo si aspetta da noi la capacità di aggiungere valore e guidare gli altri, gestire le priorità contrastanti e i progetti complessi. In tutta onestà il mondo non si cura dei nostri punti di forza o della nostra personalità, ma guarda ai vantaggi e al contributo significativo che siamo in grado di apportare.

E quindi lo sguardo deve essere orientato dentro di noi. PRIMA DENTRO E POI FUORI. Mai viceversa. L’alta prestazione sul lavoro non si raggiunge con la cultura degli alibi: hai mai sentito un grande sportivo o imprenditore incolpare qualcuno per il suo cattivo piazzamento ad una gara o per non essere il best player di mercato? L’alta prestazione sul lavoro dipende solo da noi e dalle nostre capacità.

Nell’era dei dati, il dato più prezioso è conoscere se stessi. Conoscersi dentro prima di tutto.

Per esempio, conosci le tue paure a migliorarti?

  • Paura per relazioni distrutte
  • Il timore per un possibile tracollo economico
  • Lo scherno da parte degli altri
  • Uno stress insostenibile

A volte sappiamo ciò che vogliamo per il nostro futuro, ma siamo indaffarati da impegni presenti urgenti che ci fanno paura.

Conclusione

Abbiamo visto insieme che l’alta prestazione viene ostacolata da alcune trappole: il senso di superiorità, l’insoddisfazione, il trascurare aree della vita personale importanti. Per ciascuno ti ho mostrato alcuni esercizi che puoi fare per uscire da queste trappole (o per non caderci affatto). Infine ti ho condiviso alcune paure che puoi superare per guardare prima dentro di te e poi fuori di te. Anche questo incide sulla alta prestazione sul lavoro.

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Dott. Gabriele Achilli – Psicologo e Coach achilli@ptmanagement.it

Gabriele Achilli è Psicologo, Formatore e Consulente aziendale per PMI. Aiuta imprenditori e manager di PMI a dare il meglio di se stesse, a riconoscere i propri talenti e a creare le condizioni per farli crescere. Lo trovi su tutti i social network e sul suo sito: www.ptmanagement.it

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